CASAGIOVE – Si profila l’epilogo delle problematiche degli operatori del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, oramai da troppo tempo senza percepire stipendio. Ben 24 mesi animati da contestazioni, provvedimenti e tavoli decisionali per sollevare, almeno in parte, la situazione critica in cui versano tante famiglie tra Napoli e Caserta. In un momento di crisi profonda intanto il Consorzio è stato messo in liquidazione. La conditio non felice altresì sembra che si stia per propagare sui contribuenti. Come? É di poche ore fa il comunicato girato ai Sigg. Sindaci dei Comuni Associati al C.U.B. di Napoli e Caserta e, per conoscenza, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e a tutti gli organi di competenza regionale, in cui s’evince che a decorrere dal 1° gennaio 2015 il Consorzio procederà a ribaltare sui Comuni soci dell’Ente, circa 140, l’80% del costo del personale fino alla loro ricollocazione. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che ben 5 operatori, in proporzione alla quota associativa del Comune di Casagiove, dovranno necessariamente essere aggregati ai già 27 presenti sul nostro territorio. Al telefono il Sig. E. Martucci, in qualità di rappresentante sindacale, ci informa che questo stato di cose comporterà un’imposizione economica a carico dell’utenza casagiovese, al fine ope legis di trovare copertura integrale dei costi.
Vicenda Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta, verso l"epilogo? http://www.vivicasagiove.it/notizie/22331-2/
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