giovedì 28 luglio 2016

Ghostbusters: la recensione di Mauro Simonetti (dalla rubrica "ViVi il Cinema")

Ghostbusters

Genere: Commedia, Fantascienza

Regia: Paul Feig

Sceneggiatura: Paul Feig, Katie Dippold; tratto dal film di Ivan Reitman, Dan Aykroyd e Harold Ramis

Cast: Kristen Wiig, Melissa McCarthy, Kate McKinnon, Leslie Jones, Chris Hemsworth, Andy Garcia

Anno: 2016

Durata: 116′



Trama:


Unite dai motivi più svariati, chi per scienza e chi per lavoro, quattro donne di New York si uniscono per creare una ditta unica e occuparsi di servizi alquanto particolari: dare la caccia ai fantasmi. E di lavoro ne avranno parecchio.


Recensione:


Dimenticate ‘Batman v Superman: Dawn of Justiceo persino la seconda stagione di ‘Gomorra – La serie: l’uscita più controversa di questo 2016 è sicuramente ‘Ghostbusters‘ di Paul Feig. L’idea di un remake del classico ‘Ghostbusters – Gli acchiappafantasmi‘ con Bill Murray e Dan Aykroyd già di base non andava giù a molti, il fatto di fare un remake invertendo i sessi di tutti i personaggi, poi, aveva fatto arrabbiare più del necessario fin troppe persone. Femministe che hanno elogiato il film come un capolavoro, uomini virili che lo hanno criticato come vergogna dell’umanità: il tutto, ovviamente, mesi e mesi prima dell’uscita del film stesso. Poi, il 28 Luglio, esce finalmente nelle sale, e fondamentalmente gli integralisti rimangono nelle loro posizioni prese a prescindere: ma il film, alla fine, com’è?


Il film è più divertente di quanto ci si potrebbe aspettare: è molto più vicino alla commedia rispetto al genere fantascientifico (non che l’originale fosse un saggio di Asimov), da qui si può iniziare a capire come l’approccio per questo remake sia stato fondamentalmente diverso e fresco. Lo stile prende a piene mani dai progetti precedenti di Paul Feig, primo fra tutti ‘Le amiche della sposa‘, scritto, tra l’altro, dalla sua protagonista Kristen Wiig, protagonista anche di questo ‘Ghostbusters‘: non sono rare le scene in cui abbiamo semplicemente due o più personaggi in una stanza, fermi, che parlano tra di loro ripresi in mezzo busto o piano americano, come la commedia americana degli ultimi anni ci ha, nel bene o nel male, abituato. L’umorismo è sporco, spesso volgare, addirittura a tratti si potrebbe parlare di anti-humor per dialoghi dove si ragiona in maniera estensiva su una battuta fatta da uno dei personaggi, tirandola, quindi, al limite, fino a farle quasi perdere di significato (ovviamente questa cosa è voluta, e la risata, benché ostica, è assicurata). Ci si potrebbe lamentare del fatto che quasi nessuna battuta è data visualmente, trattandosi di un lavoro principalmente di sceneggiatura più che di regia e montaggio, ma questo è un difetto che a questo punto sarebbe da ricondurre all’80% dei film comici esistenti in questo momento (eccezioni, ovviamente, ce ne sono, primo fra tutti tra i registi della nuova generazione si potrebbe citare Edgar Wright). La fotografia del film gioca con tonalità molto accese, soprattutto di rosso e verde, che ci catapultano in una New York esagerata nel suo realismo, un piacere per gli occhi. Le scene d’azione, specialmente verso la fine del film, potranno non essere particolarmente elaborate, ma i momenti in cui ogni personaggio fa sfoggio della sua arma e delle sue abilità specifiche riescono a pompare sangue nelle vene come solo pochi riescono, merito soprattutto di una caratterizzazione dei personaggi particolarmente efficace e d’impatto: non si tratta semplicemente di versioni femminili dei protagonisti del primo film, ma di veri e propri nuovi caratteri, ognuno dalla psicologia riconoscibile e ognuno subito iconico. A tal proposito, una menzione in particolare va fatta al personaggio di Jillian Holtzmann (in origine del fu Harold Ramis) interpretata da Kate McKinnon, stella del ‘Saturday Night Live‘ , che riesce subito a conquistare dalle primissime battute per poi entrare nel cuore e non uscirne più arrivando al finale.


In definitiva, questo nuovo ‘Ghostbusters‘ non è per niente un film da buttare, anzi, è un remake/reboot decisamente interessante, poiché sceglie saggiamente cosa prendere e cosa non prendere dalla saga originale invece di buttare tutto a caso nel pentolone. Ha, ovviamente, dei difetti, il primo è quello di essere un reboot/remake di cui nessuno sentiva più di tanto la necessità, inoltre ha una quantità eccessiva di product placement, quasi tutti di stampo Sony, principale produttore del film, per non parlare del trailer estremamente clichè e debole, che non ha fatto altro che aumentare l’odio dei detrattori (è, infatti, il trailer con il maggior numero di Non Mi Piace su YouTube). Ma ‘Ghostbusters‘ rimane un film divertente, un prodotto d’intrattenimento magari non meraviglioso, ma gradevole per chi vuole divertirsi con una reinterpretazione originale di una storia già vista senza scadere nella ripetizione, o peggio, nella propaganda femminista che in tanti temevano. Se poi vi da fastidio il fatto che siano femmine anziché maschi, il problema rimane vostro.


Voto finale: 7.5/10



Ghostbusters: la recensione di Mauro Simonetti (dalla rubrica "ViVi il Cinema") http://www.vivicasagiove.it/notizie/ghostbusters-la-recensione-mauro-simonetti-dalla-rubrica-vivi-cinema/

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