sabato 30 luglio 2016

A Capua giurano i giovani soldati del 2° bando 2016

CAPUA – Si è svolta nella giornata di ieri, 29 luglio, presso la caserma “Oreste Salomone” in Capua, sede del 17° reggimento addestramento volontari “Acqui”, la cerimonia del giuramento dei volontari in ferma prefissata annuale del 2° bando 2016.


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La cerimonia, iniziata verso le 9:30, è stata caratterizzata da tanti e suggestivi momenti. Preceduti  dalla sfilata in corsa della fanfara dell’8° reggimento bersaglieri di Caserta, le compagnie dei giurandi si sono schierate nel piazzale, accompagnati dal fruscio di applausi dei parenti e del pubblico intervenuto. Dopo lo spiegamento delle reparti, il Comandante del reggimento Col. Giancarlo Di Serafino ha preso il comando dello schieramento ed in seguito ha fatto il suo ingresso sul piazzale la bandiera di guerra del reggimento con tutte le onorificenze della sua trecentenaria storia, tra le quali spiccano le medaglia d’oro al valor militare, ricevuta in seguito all’eccidio di Cefalonia, e la medaglia d’oro al merito di guerra, per la partecipazione alle battaglie risorgimentali di Solferino e San Martino. Dopo ciò, il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, Comandante della Scuola di Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, accompagnato dal Colonnello Di Serafino e dal Generale di Brigata Giuseppe Faraglia, Comandante del Centro Addestramento Volontari, ha passato in rassegna i reparti.


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Il Gen. Battisti con  seguire il Gen. Faragli ed il Col. Di Serafino


Il Generale Battisti è stato poi il primo ad intervenire con un discorso nel quale ha voluto ricordare la giornata particolare che hanno vissuto i volontari ed il percorso che hanno svolto per arrivarci:”Nel pur breve periodo trascorso – ha dichiarato il Generale – avete imparato a conoscere un nuovo sistema di vita, rispettare nuove regole e codici comportamentali propri delle istituzioni militari; avete affrontato non poche difficoltà, disagi e prove che hanno richiesto volontà e impegno; avete compreso che i risultati si ottengono solo con il sacrificio personale”.


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Il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti


Ha poi preso la parola il Comandante Col. Di Serafino che, prima di recitare la formula del giuramento, ha voluto esprimere il proprio pensiero sulla giornata:”Il giuramento che vi apprestate a compiere non solo rappresenta un momento fondamentale nella vita di ogni soldato, ma soprattutto sancisce la consapevole accettazione degli impegni che una tale scelta impone: una decisione presa in modo responsabile e coraggioso, che mette in luce un profondo ed encomiabile spirito di sacrificio, qualità non comuni per giovani della vostra età”.


“Quale vostro Comandante – ha aggiunto il Colonnello – vi dico infine un’ultima cosa: dal primo giorno in cui siete entrati in questa caserma, vi ho visto sempre lavorare con profondo impegno e tantissima motivazione. Sono pertanto certo che sarete all’altezza del gravoso compito che vi attende ed è per questo che vi invito ad essere sempre coerenti e fedeli all’atto di fede che vi apprestate a pronunciare, mantenendo l’integrità anche nelle condizioni più difficili ed estreme. Diffidate delle scorciatoie. Difficilmente esse portano al risultato e, quand’anche dovessero riuscirci, difficilmente si tratterebbe di un risultato stabile e duraturo”.


Il Colonnello ha poi ha voluto ricordare la figura del Sottotenente dei Bersaglieri Giordano Ottolini a cui era intitolato il corso, medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:”Con pochi uomini si slanciava all’assalto di una mitragliatrice nemica, vicina alla sua posizione. Rimasto isolato ed accerchiato, si difendeva strenuamente, infliggendo gravi perdite all’avversario. Avuta da un ufficiale nemico l’intimazione di arrendersi, lo freddava con un colpo di piccone. Riaccesasi più feroce la lotta, menando colpi di piccone a destra e a manca, riusciva a sfuggire agli assalitori e faceva ritorno alle nostre linee, passando attraverso quelle nemiche. Ferito, si mendicava da solo e ritornava poi a combattere, rimanendo subito dopo nuovamente colpito a morte – Monte Spil, 30 giugno 1916″.


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Il Comandante del reggimento Colonnello Giancarlo Di Serafino


Si è passati poi all’enunciazione della formula del giuramento, terminata naturalmente con il grido “Lo giuro” dei nuovi soldati. La cerimonia si è conclusa poi con l’ammassamento e l’uscita dei reparti dal piazzale. A fine manifestazione, nella sala “Ettore Fieramosca” si è tenuto un buffet dove il Colonnello Di Serafino ha voluto brindare con una rappresentanza dei giurandi, scelti tra i migliori del corso, e le loro famiglie, un gesto da apprezzare che fa capire come l’Esercito sia  sempre più una grande famiglia.


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Il brindisi con i nuovi soldati


Dopo il buffet, siamo stati ospiti del Generale Faraglia per una conferenza stampa. Il Comandante del Centro Addestramento Reclute ha esposto l’importanza della formazione dei volontari:”Il meccanismo dei volontari è un meccanismo fondamentale con il compito di difendere il paese e di difendere, in questo momento difficile, la nostra democrazia. Viviamo in un’epoca in cui alcune dinamiche, alcuni fattori, interessi vanno a colpire le fondamenta dello stato democratico, che è molto debole, ma non per incompetenza, ma per struttura. Viviamo in un mondo dove si tende a dare fiducia agli altri, ma questa fiducia deve essere garantita attraverso il rispetto delle regole, che avviene grazie anche alla nostra presenza sulle strade”. “Le attività svolte dai volontari –  ha aggiunto il Generale – sono attività militari semplici: vivere in caserma con tutte le norme comportamentali che comporta, l’inizio dello studio e dell’uso dell’arma per conseguire le finalità legittime e il raggiungimento della forma fisica e mentale per entrare nell’ottica della vita del soldato”.


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Il Comandante del CAV (Centro Addestramento Volontari) Generale di Brigata Giuseppe Faraglia


Il Generale ha poi toccato altri due punti importanti: l’importanza della formazione militare nella vita da civile e il problema del terrorismo islamico:”La formazione militare, se fatta va bene, va incidere notevolmente nella vita quotidiana. Per farla bene non c’è bisogno di retorica. E’ il raggiungimento di una forma mentis che porta a capire ed a gestire bene le situazioni ed ad essere consapevoli delle responsabilità che provengono dalle proprie azioni. – mentre riguardo al terrorismo ha aggiunto – L’Isis è un fenomeno che è stato creato dal fatto che si è andati a smuovere determinate situazioni e si basa sull’emulazione in cui confluiscono i malesseri della nostra società. Gli diamo troppa importanza, soprattutto dai media. In Italia abbiamo avuto il fenomeno delle brigate rosse, che ha portato ragazzi normali a scontrarsi con le forze dell’ordine. Noi siamo usciti dal fenomeno delle brigate rosse che per me era un fenomeno molto più serio e quindi secondo me riusciremo ad uscire anche da questo, anche grazie al nostro lavoro”.


Prima di andar via siamo stati ospiti anche del Comandante del reggimento Col. Di Serafino che ci ha invitato alla cerimonia di cambio di comandante che si terrà venerdì 5 agosto, quando il Col. Di Serafino lascerà il comando del 17° “Acqui” per andare in missione a Baghdad.


 



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