Terremoto, come evitare donazioni ai furbi: "Occhio alle truffe e agli inganni"

Ad Amatrice, a Pescara del Tronto o ad Accumoli si pensa già alla ricostruzione, ad ‘alzare la testa’ anche se, in queste ore, bisogna pensare, logicamente, a come far fronte alle immediate necessità. Naturalmente, è già partita la corsa alla solidarietà, con gli italiani che hanno risposto immediatamente agli appelli per aiutare quelle popolazioni così duramente provate da un’immane catastrofe.

Lo slancio umanitario, in ogni caso, dev’essere ponderato ed attento, come ben sottolineato da ‘Il Fatto Quotidiano’ che ha messo in guardia tutti coloro che vogliono portare il loro aiuto economico a non farsi ingannare da associazioni che domandano del denaro senza indicare come quei soldi verranno spesi.

Ieri il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio ha lanciato un appello, quello di non inviare cibo oppure indumenti visto che non si registrano carenze da questo punto di vista. ‘Il modo migliore di aiutare la popolazione è quello di inviare l’SMS di solidarietà al numero 45500’.

‘Il Fatto Quotidiano’, infatti, ha messo in evidenza il rischio di potersi imbattere in associazioni che utilizzano il disastro per farsi pubblicità, senza contare poi i truffatori professionisti, quelli che, vergognosamente, non esitano a lucrare sulle disgrazie altrui. A questo proposito, si ricorda come, dopo il terremoto dell’Aquila (nel 2009), c’è stato chi è riuscito ad intascarsi più di 700.000 euro rilasciando false dichiarazioni attestanti danni che, in realtà, non avevano mai subito; per non parlare di un altro disastro simile, quello del terremoto del 2012 in Emilia, dove c’è chi ha ‘incassato’ indebitamente la bellezza di 120.000 euro per il sostentamento fuori casa, mentre, in realtà, non si era mai mosso da casa sua.

Occorre, dunque, fare sempre molta attenzione a versare il proprio contributo ad associazioni o enti che si conoscono: meglio donare i nostri soldi solo quando il progetto è ben chiaro, in modo da poter sapere come verrà impiegato il nostro denaro.

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