lunedì 4 gennaio 2016

La parrocchia di Santa Croce in Casagiove e la devozione a Gesù Bambino

Per coloro che educano le coscienze al culto della memoria…


Coloro che hanno avuto modo di entrare nella chiesa dell’ Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova, di sicuro avranno notato sull’altare laterale sinistro, il baldacchino processionale in cui è inserita una pregevole effige di Gesù Bambino. Quella che per tutto l’anno (ad eccezione del 6 gennaio) è esposta alla venerazione dei fedeli, è di semplice fattura in cartapesta, in sostituzione della statuetta più antica, fatta interamente in legno, e conservata in luogo sicuro per evitare che mani sacrileghe se ne appropriassero, dato che in passato non pochi sono stati i furti all’interno della Congrega di Sant’Antonio.


L’Ottocentesca statua lignea del Bambinello venne donata alla Congrega dall’allora priore, Giuseppe Mingione, insieme all’altra statua, quella di sant’ Antonio Abate, donata nel 1870. Queste due effigi concesse all’ Arciconfraternita antoniana, “per devozione”, hanno in qualche modo, incrementato il corredo iconografico all’interno della graziosa chiesa. Dal XIX secolo ad oggi, la devozione verso Gesù Bambino è stata fortemente sentita dai confratelli che nel tempo si sono succeduti. Un tempo la processione del Bambinello si celebrava nella notte di Natale, poi però  a causa di alcune disposizioni emanate dalla Curia vescovile di Caserta (sotto l’episcopato del vescovo Natale Gabriele Moriondo, XX sec.), vennero vietate in tutta la diocesi, le processioni “notturne” in onore del Bambino Gesù. Per questo motivo, poi, diverse parrocchie posticiparono tale celebrazione “esterna” al 6 gennaio, giorno dell’ Epifania, in cui si ricorda la visita dei Re Magi presso la grotta, dove ad attenderli vi era un pargoletto “speciale”. Per anni questa tradizione è stata gettata nell’oblio, poi però, il reverendissimo parroco don Lorenzo Maggetto, nonché padre spirituale dell’ Arciconfraternita di Sant’Antonio, circa trent’anni fa, sentì il bisogno spirituale di “purificare” una tradizione della storia della Congrega, riportando in processione la tenera scultura del Bambinello, portata in trionfo sul bel baldacchino.


Questa tradizione è ancora oggi sentita, non solo dai confratelli della Congrega, ma anche dall’intera comunità parrocchiale di Santa Croce, che giubilante ne accompagna il percorso che si snoda per alcune strade di Casagiove. L’auspicio è che pian piano, un po tutte le tradizioni vengano riproposte, come la Novena al Santo Natale che un tempo veniva recitata proprio nella Congrega di Sant’Antonio, ed animata dagli stessi confratelli del Pio Sodalizio.


Tutti sono attesi il 6 gennaio alle ore 19.00, presso la chiesa di Santa Croce, per vivere questo particolare momento di “pietà popolare”, per dare testimonianza della nostra fede, per far si che queste belle tradizioni non svaniscano per nessuna ragione.


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Il baldacchino processionale con la statua ottocentesca del Bambinello, conservato nella Congrega di Sant’Antonio (copyright Soprintendenza di Caserta – 1991).



La parrocchia di Santa Croce in Casagiove e la devozione a Gesù Bambino http://www.vivicasagiove.it/notizie/23118-2/

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