Appalti e clan: Graziano, brindisi dopo il voto con Zagaria

Al centro di tutto, il restauro di Palazzo Teti Maffuccini, con un finanziamento di oltre 2 milioni, che ha visto interessati anche altri esponenti del mondo politico. Un appalto necessario. Da ottenere. Con ogni mezzo. Una serie di interventi di uomini della politica, amministrazione e governo perchè accada. Ecco i retroscena delle indagini culminate nelle manette all’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Maria Di Muro e al presunto imprenditore camorrista Alessandro Zagaria, in una storia che vede indagato per camorra l’ex presidente regionale del Pd Stefano Graziano.

Secondo quanto ricostruito dalle intercettazioni e riprese video lo scorso 16 giugno all’esterno della sede elettorale di Graziano, a Teverola, dove avviene l’incontro tra Zagaria e il neo eletto Graziano. È uno dei faccia a faccia di cui parlano i pm.

Il 15 giugno del 2015, quando viene intercettata una telefonata di Zagaria a Graziano, che gli dà del tu e lo chiama Alessandro. Così viene organizzato un servizio di osservazione, nei pressi del comitato. Viene ripreso Zagaria entrare, mentre pochi minuti dopo è ancora Zagaria a prelevare una bottiglia di liquore per fare rientro nel comitato.

La replica di Bubbico Tirato in ballo dalle intercettazioni,arriva con una nota: «Un’iniziativa che ha riguardato 340 progetti, su specifica richiesta dei comuni interessati; a gennaio di quest’anno, su richiesta di Stefano Graziano, ho attivato la mia Segreteria perché raccogliesse informazioni sull’istanza presentata da quel Comune. L’Ente locale, già beneficiario di un finanziamento a valere sui fondi del Programma Operativo Nazionale Sicurezza 2007-2013 – spiega Bubbico – chiedeva che il progetto di recupero del Palazzo Teti Maffuccini fosse posto a carico delle risorse del Piano di Azione Giovani, Sicurezza e Legalità (PAG), un Programma collaterale frequentemente utilizzato a salvaguardia del completamento di molti progetti Pon. Il trasferimento dal Pon al Pag – conclude il viceministro – ha riguardato complessivamente 340 progetti su specifica richiesta dei Comuni interessati».

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