venerdì 29 aprile 2016

Stop all"uso del cellulare mentre si guida: i poliziotti si armano di Textalyzer. Ecco come ti scoprono

E dopo l’etilometro, è l’ora di scoprire se abbiamo utilizzato lo smartphone mentre eravamo alla guida. La novità in fatto di sicurezza arriva dall’America, dove da qualche giorno si adotta questa nuova tecnologia. Il “textalyzer”, così è stata ribattezzata la sorella dell’ alcoltest, è un marchingegno costruito dalla Cellebrite, un’azienda israeliana che avrebbe aiutato, secondo fonti, lo sblocco dell’iphone 5 da parte dell’ FBI. Negli Stati Uniti, la sua introduzione, è voluta da una proposta di Legge presentata nello stato di New York.


Se dovesse essere approvata, la procedura da seguire sarà la seguente : i guidatori coinvolti in un incidente dovranno sottoporre i loro cellulari al test, in modo da stabilire se ci stavano smanettando sopra prima dello scontro oppure no. In caso di rifiuto, si rischia la sospensione e poi il ritiro della patente o del permesso di guida. Nello stesso tempo, nel rispetto della privacy, si garantisce che “nessuna di queste scansioni elettroniche può includere il contenuto o l’origine di ogni comunicazione, gioco condotto, immagini o dati visti sul telefono”.


In poche parole, sembrerebbe che il “textalyzer” servirebbe solo per provare l’utilizzo del cellulare alla guida. In effetti, gli incidenti dovuti all’utilizzo indiscriminato dello smartphone e la conseguente distrazione che ne procura, sono in aumento e la tendenza è davvero allarmante. Non solo si continua a parlare al telefono ma, addirittura, si distoglie lo sguardo dalla strada per dedicarlo a chat o messaggi, controlli di notifiche e quant’altro possa realmente mettere a repentaglio la vita di pedoni o dello stesso guidatore. Una stretta è ormai necessaria.



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