“Hardcore!”
Genere: Azione, Fantascienza, Avventura
Regia: Ilya Naishuller
Sceneggiatura: Ilya Naishuller
Cast: Haley Bennett, Sharlto Copley, Danila Kozlovsky, Svetlana Ustinova, Darya Carusha, Tim Roth
Anno: 2016
Durata: 96′
Trama:
Henry si sveglia in un laboratorio futuristico senza nessun ricordo della sua persona, unica presenza accanto a lui è sua moglie. Dovranno scappare insieme e farsi strada tra orde di nemici, per sopravvivere e soprattutto capire qual è il mistero che si cela dietro tutta questa storia.
Recensione:
Nel 2011 e nel 2013, internet è stato abbagliato dai video musicali del giovane Ilya Naishuller, rispettivamente quelli di ‘The Stampede‘ e ‘Bad Motherfucker‘, degni di nota per il loro uso costante della soggettiva in scene d’azione mozzafiato: stuntmen professionisti dotati di telecamere GoPro montate sulla loro fronte che compiono acrobazie impossibili e sparatorie allucinate, il tutto condito da musica rock e violenza ultra-estetizzata. A fine 2014, il regista annuncia tramite crowdfunding di aver completato le riprese del suo primo lungometraggio filmato con la stessa tecnica, chiedendo aiuto ai fan per raggiungere la cifra necessaria a realizzare montaggio e effetti speciali. Nel 2016, ‘Hardcore!‘ esce finalmente nelle sale di tutto il mondo, e non passa inosservato.
È stato pubblicizzato come “il primo film della storia in prima persona”, il che non è tecnicamente vero se consideriamo film come ‘Una donna nel lago‘ del 1947 o anche la prima metà di ‘Enter the Void‘ di Gaspar Noé, senza contare tutti gli horror in found footage come ‘Cloverfield‘, ‘Rec‘ e lo storico ‘The Blair Witch Project‘, che però utilizzano il point of view con accezioni leggermente differenti. Ma si può decisamente convenire che ‘Hardcore!‘ è il primo film d’azione girato totalmente in questo modo. La GoPro grandangolare montata sulla testa degli stuntman garantisce una visione molto ampia; l’azione è resa fluida non solo dai movimenti perfettamente coreografati degli attori ma anche dal montaggio, che fa uso di continui jumpcut usati per rendere il tutto ancora più veloce e soprattutto per avere un modo di filmare separatamente le varie acrobazie ed esplosioni fuori di testa (e stupiscono non poco un paio piani sequenza ben piazzati). Una cosa che colpisce subito di ‘Hardcore!‘, infatti, è la creatività del parkour e delle scene d’azione che vengono messe in scena, scene di una violenza al limite del fumettistico, violenza tante volte anche eccessivamente splatter, in questo senso strizzando l’occhio a maestri del genere come Quentin Tarantino o Takashi Miike. A lasciare ancora di più a bocca aperta sono gli effetti speciali: esplosioni, crolli di edifici e macchine ribaltate, tutti rigorosamente dal vivo, con un rapporto azione-reazione in tempo reale che a volte fa quasi impressione, e l’intervento della CGI si limita giusto ad alcune correzioni marginali. La musica electrorock che accompagna il tutto non fa altro che sottolineare la natura estremamente giocosa e pop del film, che non pretende di prendersi sul serio, ma che fa del puro intrattenimento il suo obbiettivo principale. L’intrattenimento, in questo caso, avviene con l’immedesimazione: il protagonista, Henry, è una macchina umanoide a cui non viene dato l’uso della parola, pertanto il suo silenzio rende più facile per il pubblico immedesimarsi in esso, in perfetta filosofia ‘Half Life‘ e ‘Portal‘. Il videogioco, in questo senso, è il primo punto di riferimento quando ci si approccia a ‘Hardcore!‘, in quanto lo spettatore viene catapultato in prima persona per un’ora e mezza in questo mondo iper-realistico vivendolo tutto al massimo dell’esagerazione, arrivando a volte a perdere la cognizione di cosa stia effettivamente succedendo. Uno degli aspetti fondamentalmente negativi di questo film è proprio questo: non avere una storia abbastanza solida per rendere giustificabile tanta azione. La trama, portata avanti in modo un po’ approssimativo, è priva di uno spessore vero e proprio, nulla ci fa sentire davvero vicini al protagonista o alle sue imprese e alcuni aspetti potenzialmente interessanti della trama stessa sono lasciati al caso (non viene spiegato come fa Akan ad avere dei poteri; verrà pubblicato un fumetto a riguardo, è vero, ma non basta). Il tutto sembra essere solo un “completa questa missione per arrivare al prossimo obbiettivo”, un mero pretesto per le mazzate, mazzate creative di altissimo livello, ma fondamentalmente mazzate fine a sé stesse, che dopo un po’ possono stancare: un esempio è il combattimento finale che, oltre ad essere eccessivamente lungo, diventa dopo poco anche fastidioso da guardare per il continuo movimento. Unica eccezione a tutto ciò è uno dei (già pochi) personaggi di ‘Hardcore!‘, uno degli attori più famosi presenti e soprattutto uno tra i produttori esecutivi che più fortemente ha voluto questo film: l’immenso Sharlto Copley. L’attore, già conosciuto per film come ‘District 9‘, ‘Elysium‘, ‘A-Team‘ e ‘Maleficent‘ qui dà ancora una volta prova del suo talento interpretando l’enigmatico e imprevedibile personaggio trasformista di Jimmy, che risulta essere il vero collante e la vera potenza creativa di tutto il film. Ogni momento in cui è presente diventa subito cult, non c’è neanche bisogno di dire che la vetta del film è probabilmente la scena dove viene approfondito il suo background. Sharlto Copley non fa altro che aumentare lo spirito umoristico già presente nel film, portandolo a livelli deliranti, senza dimenticare di infondere al suo personaggio una psicologia non da sottovalutare.
In definitiva, ‘Hardcore!‘ risulta essere un esperimento niente male, un esperimento di cui si riescono fin troppo bene a notare i difetti, ma cionondimeno un esperimento pionieristico in questo campo, che si è saputo prendere la sua fetta di rischio. Questo film è un concentrato di esagerazione, nella violenza, nell’ironia e nello spettacolo, anche se con alcune tinte decisamente maschiliste nell‘umorismo e nella rappresentazione stereotipata di praticamente tutti i personaggi femminili (di contro, però, c’è da notare anche che la violenza del film colpisce uomini e donne indistintamente, riportando parzialmente l’equilibrio), ma si riesce a perdonare al regista anche questo se si ripensa al suo amore quasi maniacale per un certo tipo di film d’azione, che in questo ‘Hardcore!‘ si nota eccome.
Voto finale: 7-/10
Hardcore!: la recensione di Mauro Simonetti (dalla rubrica "ViVi il Cinema") http://www.vivicasagiove.it/notizie/34721-2/
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