martedì 5 aprile 2016

“I TRAUMATICI PRE E POST-FESTIVITA’”

Eccoci nuovamente qua, computer acceso, treno intercity in direzione Roma e auricolari d’ordinanza con musica estraniante, a buttare giù pensieri e parole (Ammazza, mi sono “LucioBattistizzata”!!!). Come non parlare, anzi scrivere, delle appena trascorse festività pasquali??? Tra tempo incerto, buoni propositi di non strafare e di “assaggiare” soltanto, puntualmente sfociati in mangiate bibliche, altrettanto biblici tentativi di digerire e/o smaltire i camion di casatielli, pizze rustiche, pastiere, uova di cioccolato e agnelli, e, infine, vanissimi intenti di volersi riposare dalle fatiche pendolari (personalmente sono più stanca di prima!), siamo tornati operativi più che mai, con le ossa fracassate e, minimo minimo, due chili in più a testa. Detto ciò, queste festività sono state di certo strane; forse perché appena pochi giorni prima abbiamo assistito, nostro malgrado, ai fatti di Bruxelles, cosa che, a prescindere da tutto, tocca in modo profondo i fruitori abituali dei mezzi pubblici (pendolari davanti a tutti). Mia mamma si ostina a ripetermi ogni santa mattina di stare attenta, ribadendo il concetto ad ogni telefonata e in più raccomandando la mia scombinata anima a tutti i Santi dei 365 giorni dell’anno (366 quest’anno, quindi ho vinto un Santo in più!). La realtà è che siamo tutti sotto tiro, nobili e snobili come si suol dire dalle mie parti, quindi perché affannarsi a tentare di eliminare la panza e le maniglie (non dell’amore, ma del cibo) messi su con costante impegno fatto di tanti Natali e Pasque passati con la forchetta a centrocampo e le mascelle in continuo movimento rotatorio, sia in senso orario che antiorario??? Diciamoci la verità su, dobbiamo per forza prenderla così, e sempre “LucioBattistizzandomi”, non possiamo farne un dramma. Si deve andare avanti, forse con l’assurda autoconvinzione che non debba accadere per forza a noi qualcosa di brutto mentre siamo in treno, in autobus, in metro e in qualsiasi luogo affollato. Già il rientro dopo un ponte o un periodo più o meno lungo di stop dalle quotidiane attività lavorative, è quello che è; se ci aggiungiamo l’ansia, la stanchezza, lo snervo congenito e il pensiero costante dei casatielli che ancora circolano liberamente nelle nostre panze, allora è proprio finita… Lo psicofarmaco è davvero dietro l’angolo, guardato a vista dalla macchina dell’elettroshock! BE POSITIVE allora, o per volere o per costrizione!!!



“I TRAUMATICI PRE E POST-FESTIVITA’” http://www.vivicasagiove.it/notizie/traumatici-pre-post-festivita/

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