Gentile direttore, Vorrei sapere se è possibile denunciare un politico locale che, in occasione della imminente campagna elettorale, ha promesso, ancora una volta, un posto di lavoro a due potenziali elettori, dietro scambio del voto. Era già successo in passato, ma poi queste persone non sono state mai assunte.
Caro lettore,
In passato la Cassazione si è occupata proprio di un caso simile: il costume del tutto “italico” di promettere, ancora, l’assunzione dietro scambio del voto elettorale, specie agli appuntamenti delle elezioni amministrative, è severamente bacchettata dai giudici con l’applicazione della condanna penale. Ecco cosa dispone, in proposito la legge sul “voto di scambio”: Chiunque, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione dal voto, dà, offre o promette qualunque utilità ad uno o più elettori (…) è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, anche quando l’utilità promessa sia stata dissimulata sotto il titolo di indennità pecuniaria data all’elettore per spese di viaggio o di soggiorno o di pagamento di cibi e bevande o rimunerazione sotto pretesto di spese o servizi elettorali. La stessa pena si applica anche all’elettore che, per dare o negare la firma o il voto, ha accettato offerte o promesse o ha ricevuto denaro o altra utilità. Secondo la giurisprudenza, il reato scatta (tanto per il politico quanto per l’elettore) anche se poi la promessa non viene rispettata, per qualsiasi ragione, e il cittadino non ottiene il posto di lavoro. Insomma, basta il semplice fatto di “essersi impegnati” a far assumere l’elettore o a procurargli qualsiasi altro tipo di utilità. Il voto clientelare, del resto, è una pratica vietata non solo dalla legge, quanto dal costume. Secondo il Vocabolario Treccani esso consiste nel “seguito che esponenti politici si formano attraverso protezioni e favori di vario genere, concessi in cambio dell’appoggio alle elezioni”. Evidentemente, tutti vogliono cambiare la nostra città, ma nessuno prima vuol cambiare sé stesso.
Succede a Casagiove, "Se mi voti ti prometto un posto di lavoro: reato anche senza assunzione" http://www.vivicasagiove.it/notizie/succede-casagiove-mi-voti-ti-prometto-un-posto-lavoro-reato-anche-senza-assunzione/
Nessun commento:
Posta un commento