mercoledì 28 ottobre 2015

Sabato, in Piazza Parrocchia, inaugurazione dell"edicola votiva S. Maria delle Grazie a cura della Pro Loco

SAN NICOLA LA STRADA – La Pro Loco di San Nicola la Strada ha invitato la cittadinanza a partecipare sabato 31 ottobre 2015, alle ore 16,30 in piazza Parrocchia, alla cerimonia di inaugurazione dell’edicola votiva raffigurante Santa Maria delle Grazie, oggetto di restauro conservativo eseguito dal pittore Maurizio Andreozzi. Come si ricorderà la locale Pro Loco aveva annunziato, lo scorso mese di settembre, che avrebbe provveduto a proprie spese a restaurare l’edicola votiva di Santa Maria delle Grazie situata sulla facciata dell’omonimo Convitto Borbonico in piazza Parrocchia. Previa autorizzazione dell’ente proprietario dell’immobile – il Comune di San Nicola la Strada – la Pro Loco, presieduta da Carlo D’Andrea, ha presentato il progetto di restauro conservativo dell’edicola votiva dell’ex orfanotrofio alla Soprintendenza Belle Arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, ottenendone nei giorni scorsi la prescritta approvazione. Ottenuta l’autorizzazione ha proceduto al lavoro di restauro e conservazione del manufatto artistico di interesse storico raffigurante la “Madonna delle Grazie” del secolo XVIII di pertinenza del Real Convitto Borbonico. L’iniziativa, voluta dai soci della Proloco, tutti i cittadini sannicolesi legati alla propria città, guidati da Giacomo Maietta, Antimo Corbo e Francesco Leone, mira al recupero dell’edicola votiva. Dopo il predetto restauro, la ProLoco di San Nicola la Strada ha annunciato un nuovo intervento finalizzato al recupero di un altro grande e significativo manufatto storico della città, ovvero la Fontana borbonica posta all’incrocio tra Vicolo Mirri e Via Santa Croce. Previa autorizzazione dell’ente proprietario dell’immobile la Pro Loco ha presentato il progetto di restauro conservativo. La costruzione della fontana è una traccia di notevole espressione sociale della dinastia borbonica. Infatti, le prime popolazioni indigene usufruivano dell’acqua sgorgante dai pozzi scavati nella roccia tufacea, mentre con la fontana potevano usufruire della prima acqua potabile della storia. Dopo il restauro del 1996 la fontana è stata completamente abbandonata a se stessa.



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