mercoledì 7 ottobre 2015

Cento anni di Azione Cattolica nella Diocesi di Caserta: fonti e ricerche

A tutti membri dell’ A. C. diocesana, affinché consapevoli della missione di laici affidatagli, sappiano preservare la loro storia lunga un secolo.


“Noi ameremmo che sorgessero immense falangi di apostoli, simili a quelli che la Chiesa conobbe agli albori del cristianesimo”.


(Venerabile Pio XII)


Il presente scritto non vuole avere la pretesa di essere una “ricerca completa”, bensì esso può essere considerato come una sorta di “relazione”, ed automaticamente un semplice punto di partenza, per una storia che di sicuro verrà maggiormente ampliata e approfondita. Per ora abbiamo gettato le fondamenta…


E’ doveroso in questa sede premettere che, questo Centenario è per l’Azione Cattolica diocesana casertana, occasione di riflessione a livello storico e soprattutto spirituale, dato che se siamo arrivati fino ad oggi, lo dobbiamo principalmente allo spirito aggregativo dei nostri augusti avi.

Per ricostruire in maniera esaustiva la storia del nostro Sodalizio, ci siamo avvalsi di ben due tipi di fonti: quelle archivistiche e quelle bibliografiche. Purtroppo dobbiamo far presente che l’Azione Cattolica, come “istituzione” è relativamente  giovane (1867-68), dunque, come documentazione cartacea è conservato ben poco dalla stessa Associazione.

Ad esempio, nell’Archivio storico diocesano casertano, abbiamo riscontrato che sono pochi i documenti conservati, riguardanti l’A. C.

Purtroppo alcuni di questi documenti, non possono essere consultati a causa di un fattore “temporale”.

Vogliamo comunque citarli questi documenti (Si veda pag. 187 dell’ Inventario dell’Archivio storico diocesano di Caserta, (a cura di) Paolo Franzese, Caserta 2000):


– Nel fondo “Unioni, Associazioni e Terzi Ordini” (I.07.11), nel fascicolo I.07.11.01. “Enti Diversi”, busta 36. Azione Cattolica: “Prima Forania”, cartelle delle 12 parrocchie con annotazioni sulla collaborazione dei parroci, busta 752 (anno 1948).


– Fascicolo 754: Azione Cattolica “Unione uomini di Azione Cattolica”. Elenchi di associati, quadri direttivi, carteggio fra la presidenza centrale ed il presidente diocesano (anni 1953-1954).


– Busta 755: Azione Cattolica. Circolari e corrispondenza (anni 1953-1954).


Per quanto riguarda le fonti bibliografiche, ci siamo avvalsi di un libro ormai introvabile, scritto dall’ insigne storico e saggista marcianisano, Gaetano Andrisani (Venuto purtroppo a mancare nel 2010. Fondatore e redattore dei “Saggi storici casertani” e della “Gazzetta di Gaeta”).


Il testo, intitolato “Il tempo del Silenzio”, uscì dai torchi tipografici nel 1956, ed è proprio tra le righe del citato volumetto, che abbiamo trovato la fortuita notizia riguardante un cammino associativo lungo cento anni.

Andrisani, infatti, nella sua introduzione afferma che: “Si doveva giungere alla guerra mondiale del 1915 per avere i primi passi a Caserta dei giovani cattolici, i quali – anche qui – si organizzavano per primi e mettevano le basi per il futuro lavoro degli altri rami dell’Azione Cattolica …”.

Molti anni dopo, in occasione delle Giornate di studio (Gli Atti delle Giornate di Studio, sono raggruppati in tre volumi dal titolo: “Caserta e la sua diocesi in età moderna e contemporanea”, (a cura di) Giuseppe De Nitto e Giuseppe Tescione, Edizioni Scientifiche italiane 1995)  avute a Caserta in occasione del 150° anniversario della traslazione dalla antica alla nuova cattedrale di Caserta, lo stesso Andrisani, nel suo contributo storico su “I movimenti cattolici”, afferma che: “La ricerca che in merito facemmo quasi quarant’anni fa ci costò fatica, organizzammo un archivio in merito, utilizzato poi dal vescovo Roberti, a quanto ci disse personalmente, lavorammo molto per “rinverdire” le buone tradizioni di un associazionismo cattolico legato alla gerarchia ecclesiastica a Caserta”.

E’ possibile che l’ “archivio” di cui parli Andrisani, sia stato inserito nel fondo archivistico “Vito Roberti”, attualmente non consultabile  per un fattore “temporale” (Affinché questi documenti archivistici possano essere consultati, dovrebbero trascorrere almeno settant’anni dall’ anno in cui essi sono stati depositati in archivio). Tuttavia, il pregevole lavoro svolto egregiamente dal compianto Gaetano Andrisani, è da considerarsi (benché bibliografica) una fonte di immenso  valore per la memoria storica dell’Azione Cattolica casertana, e dei vari “rami” che l’hanno caratterizzata nel tempo. Sempre  dall’ attenta lettura del libro dell’insigne Andrisani, veniamo a conoscenza che già nel 1913, quando il vescovo monsignor Mario Palladino (Vescovo di Caserta dal 2 giugno 1913, fino alla sua morte avvenuta il 17 ottobre 1921) prese possesso della sede vescovile casertana, iniziò da subito l’attività giovanile cattolica nel capoluogo di Terra di Lavoro. Monsignor Palladino, già nell’Arcidiocesi metropolita di Napoli, fu un attivissimo organizzatore dell’Azione Cattolica, e dunque neppure a Caserta trascurò questo aspetto della sua missione pastorale.

Gaetano Andrisani ci parla anche di momenti “burrascosi” attraversati dalla nostra Pia Associazione, sotto il ministero pastorale di monsignor Natale Gabriele Moriondo (Vescovo di Caserta dal 19 maggio 1922, fino al 1 giugno 1943 dimesso e nominato arcivescovo titolare di Sergiopoli in Siria) dell’Ordine dei Predicatori (o Domenicani), soprattutto facendo riferimento al periodo fascista, quando i rapporti tra Stato e Chiesa risultarono tesi, e in diverse occasioni le “camice nere” irruppero nei circoli cattolici delle diverse frazioni casertane, distruggendoli e dando alle fiamme tanti documenti, basilari per scoprire il passato della vita sociale dei diversi gruppi di Azione Cattolica.

Il vescovo casertano a cui fu legata ancor di più l’Azione Cattolica diocesana, fu monsignor Bartolomeo Mangino (Vescovo di Caserta dal 18 febbraio 1946, fino alla sua morte avvenuta il 26 maggio 1965) ,che nel 1946, con l’inizio del suo vescovato casertano, inviò ai responsabili dell’ Azione Cattolica, una lettera dl seguente tenore: “Invio il mio cordialissimo saluto, auspicando fervide attività per l’incremento del Regno di Cristo”. La prova del forte legame tra monsignor Mangino e l’ Azione Cattolica in diocesi è documentata nelle raccolte del “Bollettino diocesano”, in cui sono conservate tantissime informazioni sulla vita dell’Associazione e sulle diverse attività giovanili, e non è un caso infatti, che nello stesso periodo vi fu un incremento notevole  dei diversi “rami” dell’ A.C. : Gioventù Maschile, Gioventù femminile, Unione uomini e Unione donne. La vicinanza del vescovo Moriondo all’ Azione Cattolica è provata anche dal fatto che si potenziarono le opere dell’Associazione, opere che lo stesso vescovo incoraggiò sempre con paterno aiuto.


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(I membri dell’ A.C. diocesana, nel corso dell’ultimo Campo scuola diocesano invernale)



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