Facebook down in tutto il mondo: la rete impazzisce

Zuckerberg anche questa volta ha provocato danni seri. Ieri, 28 settembre, i Facebook di tutto il mondo si bloccano. Nessuna piú notifica. Nessuna pagina aggiornata. Nessun like. Nessun commento. Per un paio d’ore tutti gli account tacciono, creando scompiglio nella rete e non solo. Sugli altri social, come Twitter, e, una volta ripreso a funzionare, anche su Facebook dilaga la mania “#facebookdown”. In pratica accanto all’hastag sull’ammutinamento di Facebook,molti utenti propongono una serie di cause che avrebbero potuto creare il blocco momentaneo. C’é chi sostiene che la causa principale sia in ambito catastrofico-politico: “Terza guerra mondiale  sempre piú vicina”, “Nigeria nega il visto d’ingresso a Salvini”. Ci sono gli utenti fiduciosi verso il progresso tecnologico, europeo e universale: “Zuckerberg annuncia Facebook nei campi profughi”, “Scoperta acqua salata su Marte”. Molti puntano il dito verso personaggi saliti alla ribalta per il rispetto verso le norme: “Volkswagen ha barato anche sui server.” Non possono mancare gli utenti che incolpano personaggi storici italiani: “Miss Italia continua a sparare cazzate”, “Morte del compagno Ingrao.” Ed ultimi, ma non per questo meno quotati, sono quello che incolpano artisti o squadre calcistiche: “I Pooh annunciano lo sciogliemento.”, “Prima vittoria storica del Frosinone in serie A.”

Tutte teorie plausibili, che potrebbero aver trovato un’allinemento astrale,che a sua volta é riuscito a bloccare Facebook e a renderlo inutilizzabile.

Nonostante la lontananza dal social sono felice di notare che siamo tutti sopravvissuti.

La mia ipotesi é che Zuckerberg stanco delle mille stupidaggini che vengono pubblicate, condivise e scritte, ha deciso di regalarci due ore di “libera uscita”. Per farci tornare con i piedi per terra e per dimostrarci che la vita reale é quella fuori dallo schermo del pc e del nostro smartphone.

Tanto é stato tempo perso comunque, perché si sa che molti si sono solamente spostati da Facebook a Twitter per documentare questo evento catastofico.

L’ho sempre detto che questi social network finiranno per rincoglionirci tutti.

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