Le immagini delle mani sono spesso associate alle idee di lavoro, fatica, solidarietà, amicizia, impegno, aiuto.
Le mani dei tanti volontari hanno contribuito a spazzare via tutto il fango nella zona del Sannio, sono servite a scavare, ripulire, smantellare tutto ciò che l’alluvione ha distrutto.
Come le mani dei tanti italiani che hanno tenuto tra di esse la pasta Rummo o le bottiglie di vino dell’azienda vitivinicola Solopaca, supportando così i beneventani.
Alla lunga lista di volontari e di cittadini che sostengono la causa si sono aggiunti anche i detenuti del carcere Giudiziario Militare di Santa Maria Capua Vetere. Durante un incontro organizzato dal Rotary Club di Benevento, il cui titolo era “Politiche di austerità e rischi di “mezzogiornificazione” in Europa”, sono state vendute all’asta delle piccole opere d’arte realizzare interamente dai detenuti.
L’iniziativa rientra nel progetto “Adottiamo una scuola”, ideato dal presidente del Rotary, Palummo e ha lo scopo di restituire il vecchio splendore alle scuole del Rione Ferrovia, il più popoloso della città.
Il ricavato delle opere d’arte verrà devoluto all’Istituto comprensivo “Moscati”, che ha subito ingenti danni in seguito all’alluvione.
Solidarietà, quindi, anche da parte dei detenuti, che con tanta fatica, lavoro e sporcandosi le mani, hanno voluto dare un loro contributo alla causa.
Un significativo ringraziamento, però, deve essere rivolto al carcere Giudiziario e soprattutto a coloro che lavorano con i detenuti.
È anche grazie a loro se tutto ciò è stato realizzato, è grazie ai validi percorsi di recupero che si raggiungono questi ottimi risultati.
Ed è stato grazie al duro lavoro di entrambe le parti a portare avanti un’iniziativa così solidale e altruista.
“Le mani che aiutano sono più sante delle labbra che pregano”
(Anonimo)
La solidarietà dei detenuti del carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere con il Sannio http://www.vivicasagiove.it/notizie/la-solidarieta-dei-detenuti-del-carcere-militare-di-santa-maria-capua-vetere-con-il-sannio/
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