martedì 8 settembre 2015

Brandi (Fdi-AN), anche a Trieste la rivoluzione di un genitore contro i Gender, non prendete il patto di corresponsabilità

SAN NICOLA LA STRADA – “Non accettate dalla scuola il “patto di corresponsabilità”, non è obbligatorio e non comporta alcun problema per i vostri figli che non corrono il rischio di essere “criminalizzati”. È quanto ha affermato l’avvocato Giuseppe Brandi, responsabile del Circolo “Giorgio Almirante” di Fdi/AN di San Nicola la Strada, che è tornato nuovamente sul problema della sottoscrizione del cosiddetto “Patto di Corresponsabilità” fra la scuola ed i genitori degli alunni e torna a ribadire il suo netto NO a tale progetto. “Il nostro lavoro, inteso come servizio alla comunità” – ha aggiunto l’esponente della destra sannicolese – “è nella stessa direzione dei cd “missionari”. Tuttavia il protagonismo e la presunzione di risolvere da soli i problemi della Città costituisce proprio il limite di alcune compagini “politiche” che si credono detentori dell’onestà e dell’integrità morale. Rispettate anche le idee degli altri. Sappiamo studiare e anche noi facciamo i compiti a casa”. “Su questo problema” – ha aggiunto Brandi – “a Trieste è entrato in campo anche l’islam. Con un articolo pubblicato su www.civiltaislamica.it , l’autore Abu Ismail Morselli si colloca dalla parte di Amedeo Rossetti, il genitore che per primo si è opposto alla somministrazione del Gioco del Rispetto nelle scuole materne comunali di Trieste. Nell’articolo intitolato “Contro il Gioco del Rispetto”. Una iniziativa importante, l’islam triestino dà il suo pieno appoggio all’opposizione contro questa manovra educativa. Anche il settimanale diocesano Vita Nuova ha promosso una analisi scientifica del Gioco del Rispetto, che ha riguardato anche le immagini contenute in uno dei suoi moduli – il Memory – immagini molto tendenziose e surrettiziamente ispirate all’ideologia gender. Anche il dibattito tra i genitori si è molto sviluppato e una scuola materna comunale ha deciso di uscire dal Gioco del Rispetto, rinunciando alla sua applicazione. Un segnale importante perché tra i genitori l’esempio conta molto. Essi si sentono spesso soli e hanno bisogno di trovare fiducia in se stessi e di essere supportati. È per questo che si è tenuto in un locale triestino la conferenza stampa di presentazione del Comitato Genitori Trieste. I fondatori sono quattro genitori, tra cui anche un’insegnante, a cui in futuro potranno aggregarsi quanti vorranno dare una mano. Scopo del Comitato – come si legge dallo statuto – è di promuovere una cultura dell’educazione che rafforzi il protagonismo dei genitori. È l’ora dei genitori” – ha, infine, concluso Brandi – “Le vicende triestine testimoniano che è proprio così. Sono bastati pochi genitori attenti e consapevoli per sollevare un caso nazionale e gettare l’amministrazione comunale nella confusione”.



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