domenica 29 maggio 2016

Malattia e visite fiscali, la novità: non c"è più obbligo di restare a casa

In tema di malattia sul lavoro sono molte le credenze che costringono a rimanere in casa i lavoratori italiani. In realtà la reperibilità ha delle regole ben precise che non impediscono al lavoratore di uscire, in determinati casi e orari.


Esistono infatti, oltre alle fasce orarie, alcune malattie per le quali non è necessaria la reperibilità in quanto non richiedono, per la loro natura, di restare a letto tutto il giorno.


In questi casi, come riporta il portale di diritto Laleggepertutti.it, il lavoratore può allontanarsi dal proprio domicilio una volta avvenuta la visita. Purché, ovviamente, così facendo, egli non comprometta la propria guarigione (il dipendente, infatti, ha il dovere giuridico – sanzionabile dall’azienda – di non allungare i tempi del rientro sul posto di lavoro).


Per quanto concerne gli orari invece le nuove fasce di reperebilità si è poi espressa la Cassazione: la giurisprudenza è orientata nel senso di ritenere sanzionabile, a livello disciplinare, il dipendente che non si faccia trovare dal medico dell’Inps, ma andato via il medico fiscale, il dipendente non ha più l’obbligo della reperibilità e si può assentare dalla propria dimora. Il chiarimento, peraltro, proviene da una “fonte ufficiale” come la Cassazione che, con una sentenza dei Supremi Giudici. n.21/2008 del 21.04.2008, sez. giurisdizionale per la regione Trentino Alto-Adige.


Sul caso di un lavoratore era uscito immediatamente dopo la visita fiscale e, per questo, aveva bacchettato dall’Inps e dal datore di lavoro che hanno però avuto torto di fronte agli Ermellini.



Malattia e visite fiscali, la novità: non c"è più obbligo di restare a casa http://www.vivicasagiove.it/notizie/malattia-visite-fiscali-la-novita-non-ce-piu-obbligo-restare-casa/

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