lunedì 30 maggio 2016

Anna Maria Cipullo: "Pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale sono priorità. Non ripetere gli errori del recente passato"

La candidata al consiglio comunale della lista n.3 “Unione Democratica per Capodrise” Anna Maria Cipullo indica tra le sue priorità la pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale della città.


“Un valido progetto dei sistemi urbani e delle loro relazioni con il territorio a Capodrise è argomento sconosciuto all’Amministrazione Crescente – ha dichiarato Cipullo – Un iter mai avviato con una consapevolezza del territorio che avrebbe potuto avvalersi di analisi interdisciplinari che avrebbero dato una svolta in termini di sviluppo di Capodrise; un’opportunità per rilanciare importanti tematiche di carattere economico, sociologico, con una rivisitazione delle analisi di tipo statistico e, demografico del territorio. La comunità capodrisana si sarebbe potuta avviare verso nuovi scenari di gestione regolativa e strategica per una progettazione territoriale davvero interessante.

Eppure gli strumenti c’erano: validi professionisti sul territorio, la presenza di una Commissione Ambiente e Territorio e la sensibilità di una popolazione tutt’altro che disattenta alle tematiche del territorio.

Non solo. Su tutto la legge n.16/2004 la Regione Campania, che detta le regole per la realizzazione dei Piani Urbanistici Comunali. Su Capodrise, inoltre, gravava la “spada di Damocle” del 24 luglio 2016, giorno nel quale i comuni appartenenti alla Provincia di Caserta avrebbero dovuto approvare il nuovo PUC, in virtù della precedente approvazione del PTCP provinciale.

Il Puc in Campania per la L.R. n. 16/2004 è lo strumento principe della gestione dello sviluppo territoriale, tra i cui obiettivi vi è la rivitalizzazione dei settori socio-economici di livello comunale (tra i quali spiccano quelli commerciale, industriale, artigianale), fissando le correlazioni che intercorrono tra i vari settori dell’economia e dell’ambiente. Ma dopo l’elaborazione di un programma di sviluppo sarebbe stato necessario individuare le idee e le forza trainanti di tutto lo sviluppo territoriale. A Capodrise tutto questo è mancato. Con l’individuazione di progetti strategici, che avrebbero catalizzato le risorse e le attività economiche, si poteva rendere possibile l’attivazione di processi di trasformazione a sostegno di una politica territoriale nei diversi settori di sviluppo, non ultima una svolta in senso ambientale per il nostro paese. E ciò avrebbe tracciato le linee guida del processo di trasformazione del territorio, mediante i piani particolareggiati (Pua in Campania per la L.R. n. 16/2004), senza però tralasciare gli strumenti attuativi previsti dalla normativa nazionale e regionale:ricordiamo su tutti i Programmi Integrati d’Intervento (P.I.I.), i Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (P.R.U.S.S.T.), gli Accordi di programma, i Contratti di quartiere, e il vero spirito dei Project financing, quest’ultimo non relegato ad uno strumento “costruito” per il solito “furbetto del quartierino”, miope alle istanze di sviluppo di una urbanistica moderna. Inoltre grazie alla Legge regionale n.16/2004 della Regione Campania, è possibile perseguire i principi della perequazione urbanistica intesa come giustizia distributiva rispetto alla classica zonizzazione. In particolare – prosegue l’aspirante consigliera – ricordiamo che gli obiettivi del PUC si indirizzano verso un processo di coinvolgimento pubblico-privato, determinando una convergenza di interessi per l’attuazione dei piani e rendendo possibile una concreta attività di marketing per dare convenienza agli interessi delle Amministrazioni, e di conseguenza della popolazione e non del singolo.

Una vera politica di programmazione e realizzazione dei servizi nell’ambito di strategie di riqualificazione e trasformazione del territorio, pone come obiettivo primario il superamento del concetto di una cementificazione tout-court finalizzata esclusivamente alla quantificazione e localizzazione delle aree da destinare alle speculazioni edilizie e alla loro realizzazione.

A Capodrise è necessaria l’individuazione di aree strategicamente delimitate dove è possibile attuare una politica urbanistica, di accordo e condivisione delle scelte,anche con la conseguente acquisizione gratuita di aree necessarie alla realizzazione delle opere pubbliche.

La pianificazione non deve riflettere solo gli interessi locali, del singolo speculatore, ma deve concentrarsi su un responsabile dialogo tra le forze politiche, sociali e la cittadinanza tutta. Chi conosce lo sviluppo dell’iter del PUC avviato dalla passata amministrazione? Nessuno! Eppure ci sono atti che determinano l’individuazione di un RUP superpagato, e di un gruppo di lavoro che vede clamorosamente esclusa la Commissione Ambiente e Territorio e i tecnici e la popolazione del luogo che deve essere, lo ricordiamo proprio per la Legge 16/2004, obbligatoriamente e doverosamente coinvolta. La pianificazione diventa così un piano di interventi strutturali, e l’espressione della volontà della società civile.

Interessante è la scelta progettuale per nodi di interconnessione mediante una visione del territorio non policentrica ma come rete di funzioni. La realizzazione del PUC – conclude Cipullo – diventa così un modo per aggregare e relazionare i vari contesti territoriali e della popolazione con i vari sistemi urbani presenti sul territorio. A Capodrise questo non è successo, e devono spiegarci il motivo”.



Anna Maria Cipullo: "Pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale sono priorità. Non ripetere gli errori del recente passato" http://www.vivicasagiove.it/notizie/anna-maria-cipullo-pianificazione-territoriale-urbanistica-ed-ambientale-priorita-non-ripetere-gli-errori-del-recente-passato/

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