CASAGIOVE. Credo che la nostra città sia oggettivamente in uno stato vegetale. Cinema Vittoria destinato alla chiusura, Asl sul filo del rasoio, stazione dei Carabinieri in una situazione ancor più precaria. Inizio a vergognarmi di essere nato qui. Tutto perisce, ma almeno il morire è la tappa finale di un percorso di vita. Qui di vivo non c’è proprio nulla. Non parlo in una prospettiva nichilista, no. Sarà la giovane età, ma credo in un persorso di rinascita. Da zero, da sottozero. Non amo le generalizzazioni ma qui davvero si vive nel baratro. I diritti risultano essere soltanto il contrario di qualcosa di deviato, non certo garanzie per i cittadini, soprattutto per i più deboli. Due facce della stessa medaglia. Parcheggi invalidi distribuiti qua e là agli amici e donne invalide al 100% lottare tutti giorni per un posto auto. Servizi sociali a chi vive di pensione sostanziosa e donna vedove con affitto da pagare risultanti più ricche di chi lo è sul serio. Una città che si trova stagnata, in una pozzanghera fangosa. Amara verità, stavolta non concludo l’articolo con uno spiraglio di speranza. Riporto qui la mia risposta ad un vigile urbano, in una situazione simile a quelle su riportate: “A Casagiove anche la speranza è morta”.
"Casagiove terra di nessuno" http://www.vivicasagiove.it/notizie/casagiove-terra-di-nessuno/
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