martedì 22 dicembre 2015

Iorio al presidente della Provincia: "Che fine farà il Polo Culturale della Provincia di Villa Vitrone?"

CASERTA. Nella scorsa primavera sembrava che finalmente da parte delle istituzioni locali venisse un segnale di vivacità con una buona pratica per intendere  la cultura come fattore di coesione sociale e di apprendimento permanente. Come d’incanto sembrava avviata una nuova stagione che si manifestava in particolare con gli eventi della Giornata Mondiale del Libro, a partire dalla Feltrinelli e dalla Biblioteca Diocesana. Anche da parte delle istituzioni sembrava che prendesse avvio nuova una pratica amministrativa innovativa, volta a rendere alcuni luoghi storici come Villa Vitrone dei beni comuni, dei centri di vita vissuta e di socialità per far crescere il senso civico e la partecipazione consapevole. Infatti, nella prestigiosa sede del Polo Culturale della Provincia si svolse  un ricco programma di incontri, eventi e mostre: “Marzo in rosa. Non stop sulle culture femminili”, con una bella partecipazione anche da parte delle scuole.


Dopo l’estate, con l’avvento della nuova Giunta Provinciale di centrodestra è ritornato il gelo. Con una decisione discutibile, per far fronte ai problemi di dissesto finanziario, è stata messa in vendita la prestigiosa sede di Villa Vitrone (ristrutturata e messa  a nuovo con ingenti risorse pubbliche).  Nel frattempo il Chiostro di S. Agostino, che doveva essere la casa della cultura della città capoluogo, rimane incompleto. Anche la grande Biblioteca Civica Ruggiero appare vuota ed isolata rispetto alla città (tranne che per le lodevoli attività dell’associazione Nati per leggere). In tutti questi casi si pensa di fare cassa con l’affitto dei locali pubblici per eventi non solo da parte dei privati, ma anche da parte delle associazioni di volontariato e del terzo settore. In questo modo questi luoghi invece di essere beni comuni diventano spazi vuoti, anche per gli orari ed i vincoli burocratici della loro gestione. Tutto il contrario di quello che dovrebbero essere per il benessere, per la crescita civile della comunità: centri di socialità e di partecipazione democratica (come direbbe Antonella Agnoli). 


C’è un altro dato paradossale da sottolineare: che fine faranno i tre centri espositivi allestiti  nel Polo Culturale? Alcuni dei quali rappresentano una felice novità nello scenario locale e meridionale: come il Museo dello Sport (curato dal Coni), quello dedicato ad Adriano Olivetti e la nuova Biblioteca della storia e delle tradizioni di Terra di Lavoro (in via di allestimento sotto la cura autorevole di Giuseppe De Nitto). Lo chiediamo al Presidente della Provincia ed al responsabile delle politiche culturali della Regione Campania.


Alla luce di queste scelte miopi, senza alcun respiro strategico da parte delle istituzioni locali, si può comprendere meglio il dato della ricerca annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, che quest’anno vede Terra di Lavoro e Caserta  precipitare al fondo della classifica delle 110 province italiane. Siamo calati in terz’ultima posizione (ci battono solo due realtà calabresi).


Come abbiamo già chiesto con una lettera aperta al Commissario Straordinario del Comune di Caserta, è urgente avviare un confronto serio per una sperimentazione (baratto amministrativo) in grado di promuovere una gestione partecipata e condivisa dei principali beni comuni, su cui il mondo del terzo settore già ha manifestato disponibilità e volontà a contribuire con competenze e progetti volti a promuovere percorsi di cittadinanza democratica e partecipazione responsabile.



Iorio al presidente della Provincia: "Che fine farà il Polo Culturale della Provincia di Villa Vitrone?" http://www.vivicasagiove.it/notizie/iorio-al-presidente-della-provincia/

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