lunedì 29 febbraio 2016

Fabiola Palmiero. Essere pallanuotista con passione

CASAGIOVE. La scelta di essere tifosi di una squadra molto spesso è dettata dal sentimento di appartenenza al nostro territorio ed è ancor più forte quando nel team riconosciamo dei talenti di casa nostra. Non è di calcio che mi soffermerò a parlare, ma di una realtà sportiva che merita di essere vissuta, quella dello Sporting Club Volturno che con la sua rosa al femminile sta disputando il campionato di pallanuoto in A2. Chi frequenta gli ambienti del waterpolo conosce il glorioso passato del Volturno. Una storia iniziata nel 1981 quando un gruppo di appassionati, guidati dal giudice “Lello” Sapienza, fonda il club pallanuotistico dai colori sociali gialloverdi: per la prima volta Santa Maria C. V. ha la sua squadra di pallanuoto iscritta al campionato di “serie D”. Solo nel 1985 però si disputa il primo campionato femminile riconosciuto dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto) con alla guida il tecnico R. Notarangelo. Arriva il titolo di Campioni d’Italia, scudetto che verrà riconfermato consecutivamente negli anni dal 1986 al 1991. Gli anni ’90 portano alla ribalta pure il team juniores, anch’essi campioni dal 1993 al 2001. Oggi le gialloverdi seguite dal tecnico S. Napolitano sono impegnate a tutta forza nel campionato serie A2 del girone Sud e, dopo un avvio indeciso, stanno iniziando a lavorare sugli errori per effettuare una grande rimonta che le porterà alla fine della stagione regolare del 5 giugno. Tra le forze della compagine femminile c’è la giovanissima Fabiola Palmiero, posizione centrovasca e nel team pallanuotistico del Volturno da quattro anni. La Palmiero ci racconta dell’importanza di far parte del Setterosa sammaritano e di come ha potuto contare sulla solidità del Volturno per godere sportivamente dell’esperienza di giocatrici del calibro di Daria Starace e Simona Abbate. Donne che si sono distinte per le loro qualità in vasca ma anche come forze dell’audace spirito femminile, in un settore in cui essere donne richiede spalle larghe e tanta capacità di sapersi fare largo. A 18 anni la Palmiero sa che per portare avanti questa passione è indispensabile fare delle rinunce. Vivere la sua età a metà tra la spensieratezza e i sacrifici che deve affrontare per conquistare nuove mete. La famiglia è di sicuro per lei un sostegno irrinunciabile e le sue sorelle le prime supporter. Ci confessa che a volte è difficile riuscire a conciliare il tempo per lo studio con gli allenamenti che svolge quotidianamente per 2/3 ore. Tuttavia il suo carattere forte e determinato è il leitmotiv delle sue giornate. Uno stato d’animo sereno e audace trapela quando le si chiede del campionato “abbiamo sbloccato il risultato e la voglia di voler fare meglio c’è in tutte noi”. Far parte di una squadra richiede assolutamente coesione e, a mio parere, far parte di un team femminile richiede anche tanta complicità. Queste ragazze meritano di essere suffragate al meglio e il nostro apporto risulta fondamentale per evidenziare non solo la grandezza sportiva di cui sono capaci ma anche la portata storica di un club che nel settore della pallanuoto femminile risulta essere la secondo posto a livello nazionale per i successi conseguiti.



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