lunedì 29 febbraio 2016

Handball Angels della pallamano casagiovese. Così siamo entrati nella storia

CASAGIOVE. Si circoscrive troppe volte il pensiero nella convinzione che le radici storiche di un paese vadano ricercate solo negli archivi polverosi tra documentazioni antiche e consumate dal tempo. Ma quanti di noi hanno realmente coscienza della storia casagiovese? Quella storia che non richiama i Borbone, gli Acquaviva, i Faenza e le architetture di stampo vanvitelliano. Esiste anche una storia più recente che vale la pena di essere “rivissuta” e tramandata, quella scritta da chi ancora oggi ne conserva il ricordo tra gli annali della propria vita. La cittadina di Casagiove ha sempre goduto di una propria identità distinguendosi in questo dai comuni limitrofi. Sfogliando le vecchie pagine ingiallite di un quotidiano degli anni ’80 si  legge ancora  “A Casagiove. Gli Handball Angels”. Handball Angels, gli angeli della pallamano, così si chiamavano i campioni intraprendenti che nel 1982 fondarono una squadra dalle sembianze avveniristiche: Fiorillo Filippo, Alessandro e Domenico Santoro, Ferrante Francesco e Gravina Francesco. Questi i nomi dei fondatori di una società che nel giro di qualche tempo riuscì ad ottenere più di 100 iscritti e a formare ben 7 squadre impegnate nei campionati di diverse categorie. Il presidente storico fu Nicola Di Giacomo testimone  entusiasta per il passaggio del team maschile dalla serie D alla C. Un punto di forza del club sportivo, ma anche un elemento di importanza significativa considerando i tempi, era l’esistenza di una squadra femminile che nella serie C riuscì a guadagnarsi un favoloso terzo posto. La pallamano è uno sport che risale ai Maya, ma soltanto durante il periodo bellico fu innalzato a sport ufficiale durante le Olimpiadi di Berlino per volere di Adolf Hitler e in quell’occasione vennero precisate le regole di gioco. Il nostro team casagiovese era sicuramente una squadra di pallamano in senso moderno: 7 giocatori in un campo 40×20. Campi che spesso e volentieri erano le piazze del paese, come piazza degli Eroi, o la grande area dove ora sorge una piscina, che ai suoi tempi l’indimenticabile don Pasquale D’Anna affidò benevolmente in concessione a questi ragazzi dall’animo sportivo e con un forte senso di sano agonismo. Ci auguriamo che questo tuffo nel passato non solo possa ravvivare la memoria di chi c’era e ha esultato con i nostri Angels, ma che possa favorire un ritorno di orgoglio cittadino e rimarcare le peculiarità dello spirito casagiovese.


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