domenica 7 febbraio 2016

“GLI OUTSIDERS DEL TRENO” (Part III)

Ed eccoci arrivati alla fine del racconto sui nostri cari Outsiders del treno. Non so perché ma mi sento molto orgogliosamente J. R. R. Tolkien alla fine della stesura del suo ultimo racconto sugli Hobbit (non esageriamo, io mica li vedo gli Hobbit… Sono meno visionaria!!!). Tornando a noi, come nelle due precedenti 30 righe, ho provato a dare una piccolissima ma spero, soddisfacente, immagine del viaggiatore estraneo all’universo dei pendolari, l’outsider che non sa, non vuole e/o non ce la fa proprio (perché la testardaggine è una brutta bestia!), ad assumere un comportamento consono al luogo in cui si trova. Due sottocategorie da analizzare e con le quali concludere il nostro piccolo viaggio, sono quelle dei “Mangioni ossessivo – compulsivi su rotaie” e quelli del girone degli “Iracondi a tutti i costi”. I primi sono facilmente identificabili e distinguibili dagli altri perché salgono in treno con le canoniche valigie, il biglietto sventolante e un “cestino della merenda” così grosso e fornito che farebbe impallidire anche il gitante della Pasquetta del Sud Italia (io capofila!). Nel “panierino” fanno bella mostra di sé caramelle e chewing gum di vari gusti e forme, snack dolci e salati che manco il bar del treno è così fornito, paninozzi in quantità (perché anche la fame quando arriva, eh beh, arriva!), frutta, per comodità già lavata e, in alcuni casi, perfino sbucciata (se, nel tempo, riesce a mantenere il suo colore naturale, si può addirittura gridare al miracolo!). Tutto sto gran ben di Dio, messo nelle mani del viaggiatore che, per affrontare molto spesso, un lungo percorso, non sa far altro che ruminare in continuazione, diventa, per il pendolare, oggetto di allucinazioni dovuti al mix anomalo (olfattivo soprattutto) che creano i suddetti cibi… Chi non ha mai avuto il miraggio di mangiare un Big Mac con il retrogusto accentuato di Kinder Cereali? Al pendolare succede anche questo! I secondi, ma non per ordine di importanza, della sottocategoria, sono i passeggeri che se non s’incazzano ad ogni viaggio non vivono bene, coloro i quali, col biglietto sventolante manco fosse quello del Gratta e Vinci con cui hanno appena vinto il Tesoro dei Pirati, salgono sull’Intercity e guardano in cagnesco i poveri esseri umani (pendolari abbonati ma senza posto garantito, il più delle volte!) che, senza saper né leggere né scrivere, hanno osato appoggiare le umili terga sul LORO posto… Ma qui io mi fermo, non ce la faccio, questi meritano un articolo a parte, tutto per loro e per la loro immotivata spocchia e ira… Alla prossima sfogata!!!!



“GLI OUTSIDERS DEL TRENO” (Part III) http://www.vivicasagiove.it/notizie/gli-outsiders-del-treno-part-iii/

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